La rivolta del popolo egiziano.

Data di pubblicazione: 
Sunday 30 January 2011
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Egiziani in rivolta(FONTE: Adnkronos/Aki) Viaggia attraverso internet la rivolta avviata dai gruppi di opposizione egiziani contro il presidente Hosni Mubarak e il suo governo. La grande manifestazione che si è tenuta il 25 mattina a 'Maidan al-Tahrir' al Cairo e le altre organizzate nel resto del paese, sono state promosse e coordinate tramite il web. A capire la forza dei social network è stato in particolare il movimento giovanile denominato '6 aprile' che, attraverso il suo profilo su 'Facebook' che conta più di 20 mila amici, veicola le notizie sul movimento popolare sorto sulla scia della recente rivoluzione tunisina.

E' proprio sul loro profilo che questa mattina è stato postato il comunicato con il quale si chiede agli attivisti dell'opposizione di continuare con la protesta "fino alla caduta di Mubarak". Diverso è invece l'approccio al web dei partiti storici dell'opposizione egiziana. Sia i Fratelli Musulmani che il partito 'al-Wafd' preferiscono comunicare attraverso i propri siti internet.

E' infatti sulla 'home page' di 'al-Wafd' che ieri è stata data la notizia della prima vittima degli scontri al Cairo. Così come è avvenuto in Tunisia, anche in questa nuova rivolta egiziana emerge con frequenza l'utilizzo dei video postati su 'Youtube' come forma di contro informazione.

E' sulla più famosa piattaforma di video sharing del web che ieri è apparso il filmato nel quale veniva mostrato l'agente di polizia, ucciso dalla calca nel corso della manifestazione di 'Maidan al-Tahrir', mentre veniva portato in ospedale. Il potenziale pericolo rappresentato dal web in questa fase della vita politica egiziana è stato subito percepito dalle autorità del Cairo che ieri hanno cercato di oscurare molti siti di informazione locali.

A finire tra le maglie della censura preventiva egiziana c'è stato anche il social network 'Twitter' che è stato oscurato nel paese arabo mentre erano in corso le manifestazioni, proprio per impedire la diffusione in tempo reale delle notizie provenienti dalle diverse piazze del paese. A un giorno di distanza infatti alcuni giornali locali mostrano foto di poliziotti che sparano ad altezza d'uomo o che caricano selvaggiamente i manifestanti. La diffusione di queste notizie in tempo reale tramite Twitter, quando cioè la folla era ancora in strada, avrebbe potuto rendere ancora più esplosiva la forza delle manifestazioni di ieri.