Barbarie in carcere e fuori

Data di pubblicazione: 
Monday 02 November 2009

Le sbarre del carcere riceviamo e pubblichiamo, di Lucio Garofalo

Il barbaro assassinio di Stefano Cucchi, un giovane di 31 anni arrestato per 20 grammi di fumo e pestato a sangue dai suoi carcerieri, è assai simile alle vicende di Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino e ad altri casi del genere.

Riporto di seguito dei Link riguardanti le morti di Federico Aldovrandi e Stefano Cucchi:

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/cronaca/aldovrandi-processo/aldovrandi-condanna.html

http://www.reti-invisibili.net/aldrovandi/

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o10283.

http://www.carta.org/campagne/diritti+civili/18667

http://www.beppegrillo.it/2009/10/stefano_cucchi.html

http://napoli.indymedia.org/node/10583

Non si tratta di episodi sporadici ed isolati, ma di sanguinosi pestaggi riconducibili ad una sorta di pratica che segue una “regola” non scritta, una consuetudine ritenuta “normale”, praticata  impunemente talvolta dai cosiddetti “tutori dell’ordine”, ossia i tutori dell’ordine costituito, di una società malata, retta sul delitto, sull’ingiustizia e sulla violenza legalizzata.

L’usanza squadrista di malmenare in caserma o in galera il poveraccio di turno, un’abitudine criminale che talvolta conduce alla morte del malcapitato, è un “rito” incivile e rozzo, un’“istituzione” barbara, indegna di uno Stato di diritto, che appartiene alla realtà dei regimi fascisti e dittatoriali. Si tratta notoriamente di una “prassi” seguita impunemente da chi, almeno sulla carta, dovrebbe garantire la legalità costituzionale e democratica. Invece, coloro che detengono ed esercitano il monopolio della forza pubblica, ovvero le cosiddette “forze dell’ordine”, fanno parte di una macchina repressiva costruita a scapito dei più deboli, degli oppressi e degli emarginati.

Il brutale omicidio (un omicidio di Stato, altro che "caduta accidentale"!) di Stefano Cucchi, su cui la magistratura ha aperto un'inchiesta, dimostra ancora una volta che le forze dell'ordine si accaniscono in modo vile e crudele contro gli elementi più deboli e indifesi della società, i reietti e gli emarginati, i diseredati e i miserabili, gli ultimi nella scala e nella considerazione sociale, i vinti nella spietata competizione per la sopravvivenza, vittime della disapprovazione e della condanna sociale, vittime della repressione poliziesca e carceraria, mentre non perseguono, anzi favoriscono e proteggono gli sfruttatori della povera gente, i veri corrotti e criminali, i veri aguzzini:

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o10350.

Viviamo in un paese in cui i corruttori, i ricchi e i potenti fanno e disfanno ciò che vogliono e restano puntualmente impuniti: sfruttano ed umiliano il lavoro altrui, ingannano e derubano il prossimo, truffano lo Stato, evadono sistematicamente il fisco, guadagnano e riciclano denaro sporco e lo trasferiscono all'estero, e tutto ciò impunemente, beneficiando dell'ennesimo atto di amnistia offerta dallo "scudo fiscale":

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/scudo-fiscale/scudo-fiscale/scudo-fiscale.html.

Il nuovo condono fiscale è un provvedimento varato da un governo composto da una banda filo-criminale che si conferma forte con i deboli e debole con i forti, ma che è stato approvato anche grazie alla colpevole complicità ed alla tacita connivenza di alcuni rappresentanti dell'opposizione parlamentare:

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/economia/fisco-2/bagarre-in-aula/bagarre-in-aula.html

http://www.facebook.com/note.php?note_id=143877846601.

Lucio Garofalo