Chi sarà il prossimo a "scottarsi" con l'acqua a Latina?

Data di pubblicazione: 
Friday 21 March 2008
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Stemma del Comitato Cittadino Acqua Pubblica Apriliadal Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ognuno ritorna al suo posto, tutto come prima! Chi sarà il prossimo a "scottarsi" con l'acqua a Latina?Ormai dopo gli ultimi accordi politico-elettorali della cordata protezionistica dell’acqua, a Latina, non resta che aspettare e vedere se la storia si ripeterà fino in fondo.

Eventi del passato ci raccontano di una storia di acqua che scotta e brucia chiunque si metta di traverso.

Anni 2000-2003: il responsabile della Segreteria Tecnica dell’ATO4, ing. DI MARCO, entra più volte in contrasto con le scelte dell’allora presidente “uno e trino” dell’ATO4, della Provincia e di Acqualatina, l’Avv. Paride MARTELLA, documentando il proprio dissenso. Dall’Aprile 2003 il Di Marco viene esonerato dalle riunioni di Presidenza dell’ATO ed infine ad Agosto dello stesso anno viene rimosso dall’incarico di responsabile della Segreteria Tecnica dell’ATO. Fuori 1!

Anno 2005 l’ADICONSUM impugna al TAR la quota fissa della tariffa Acqualatina deliberata dall’ATO4 il 28 Settembre 2005;

26 Giugno 2006, il TAR di Latina, Presieduto dal giudice Franco BIANCHI, con sentenza n. 406, accoglie il ricorso dell’ADCONSUM, ed annulla così l’articolazione della tariffa 2005;

Per tutta risposta, come se la sentenza del TAR fosse carta straccia, la Conferenza dei sindaci il 14 Luglio 2006, su impulso del Presidente della Provincia, ripropone ed approva per il 2006 la stessa articolazione tariffaria annullata dal TAR!

Il Presidente del TAR giustamente grida allo scandalo, ed in un’intervista radiofonica parla di “una grave illegalità” riferendosi alla tariffaria 2006 appena varata ed avverte l’esigenza di recarsi dal Procuratore della Repubblica;

Giugno 2007, il Consiglio di Stato, annulla la sentenza del TAR di Latina, eccependo non sul merito, ma bensì sulla legittimazione dell’ADICONSUM a proporre ricorso, perché secondo i giudici di Roma la ri-determinazione della quota fissa avrebbe favorito solo alcuni utenti e non tutti, e pertanto l’ADICONSUM non avrebbe così tutelato interessi collettivi!!! Come dire, non basta che l’associazione chieda la giusta applicazione di una norma di legge, come interesse collettivo da tutelare!

L’ADICONSUM non si perde d’animo: impugna al TAR di Latina l’intera determinazione della nuova tariffa 2006, partendo dai costi a base della tariffa. Errare di nuovo sarebbe stato diabolico! Questa volta l’associazione vuole dimostrare che la tariffa applicata a tutta l’utenza (interesse collettivo) è sbagliata. I legali dell’ADICONSUM chiedono quindi al TAR sia di far depositare i documenti dell’ATO4 dai quali risultano i costi alla base della tariffa 2006, sia una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) sui costi dichiarati.

Ottobre 2007, nel frattempo che il Presidente del TAR accoglie la richiesta ed impone all’ATO4 di depositare la documentazione, il presidente della Provincia, prima smentisce e poi assume la paternità di un dossier che chiede la rimozione del Presidente del TAR. Il giudice Bianchi quindi , “costretto” dagli eventi, non può prendere in considerazione la richiesta di CTU più volta reiterata dall’ADICONSUM e decide di non partecipare alle cause del TAR che riguardano l’Ente provinciale.

L’altro giudice anziano, nonostante sia anch’egli incluso nel dossier contro il giudice BIANCHI, ritiene di poter assumere le funzioni di Presidente supplente del TAR e continua a giudicare sui ricorsi della Provincia e quindi dell’ATO4.

La disputa si “conclude” con il trasferimento “volontario” di entrambi i giudici amministrativi in altra sede. Fuori 2 e 3!

Fine Gennaio 2008, l’ex Presidente supplente, giudice Santino Scudeller, “spedisce” dalla nuova sede la sentenza sul ricorso ADICONSUM per le tariffe 2006. Risultato: il ricorso è respinto perché identico (???) a quello sulle tariffe 2005 per il quale il Consiglio di Stato ha ritenuto che l’ADICONSUM non tutelasse interessi collettivi! Eppure questa volta era stato chiesto al TAR di esaminare se TUTTI i costi a base della tariffa fossero giusti, a tutela dell’interesse collettivo di TUTTI gli utenti! Fuori 4, l’ADICONSUM!

Sempre a fine Gennaio 2008 l’indagine della Procura di Latina sulla società Acqualatina, tra gli altri pone agli arresti domiciliari i vertici “privati” della società mista: vice Presiedente, amministratore delegato ed un consigliere. I tre rassegnano le loro dimissioni dal CDA della società. Un terremoto scuote la provincia, anche perché insieme ai “tre” privati, nel consiglio d’amministrazione siedono e sedevano noti e stimati personaggi politici locali o loro referenti.

Nei primi giorni di Febbraio 2008, la “scossa” si assesta. Il Tribunale del riesame di ROMA, annulla l’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari, anche sulla base di patti parasociali tra la parte pubblica e privata di Acqualatina. Patti che successivamente, come riportato dalla stampa, non risultano mai essere stati sottoscritti.

Giustamente i tre amministratori esultano per la decisione del Riesame di ROMA. Meno contento è sicuramente il Procuratore di Latina che dichiara alla stampa di non condividere la decisione dei giudici di ROMA. Forse il Procuratore si è però sbilanciato. AQL, su richiesta degli ex-amministratori Besson e Morandi, diffonde una nota stampa della serie “c’è posta per te” nella quale lamentano la reazione del procuratore come “scomposta e non confacente allo stile di riservatezza cui è obbligato il dirigente di un Ufficio Giudiziario e per la Funzione Ricoperta”.

E non finisce qui! Il CDA “monco” della rappresentanza dei tre privati dimissionari, di rinvio in rinvio, anche per cagionevoli ragioni di salute “politica”, alla fine reintegra i tre nei posti e nei ruoli, come se nulla fosse successo!

Appena qualche giorno fa l’Ing.Besson tuona ancora contro la Procura di Latina, rea di aver divulgata l’intenzione ed i motivi del ricorso in Cassazione contro la sentenza del Riesame di Roma, e si dice “assolutamente convinto che un eventuale intervento della Cassazione non potrà che confermare quanto stabilito dal Tribunale di Roma...”. Quanta certezza degli esiti giudiziari, oltre ogni plausibile fiducia nella magistratura!

Staremo a vedere se alla fine di questa odissea ci sarà un 5° a rimetterci le penne. Ormai la storia lo insegna: chi tocca la questione acqua, a Latina, prima o poi si scotta!

infoaprilia@acquapubblicalazio.org

Comunicato stampa del 20 MARZO  2008