E' partito democratico ma non è arrivato molto lontano

Data di pubblicazione: 
Friday 18 April 2008
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Stretta di mano tra Veltroni e Berlusconidi Adriano Silvagni

Lo spoglio delle schede è stato concluso da pochi giorni ed il verdetto che ne è uscito fuori, ormai noto a tutti, è implacabile. Berlusconi sarà presidente del Consiglio per la terza volta e, grazie all’appoggio della Lega Nord, può contare su una maggioranza in entrambi i rami del Parlamento che gli può garantire, senza problemi, una legislatura di cinque anni, nonostante la porcata di legge elettorale con cui i seggi sono stati assegnati. La stabilità del governo dovrebbe essere una buona notizia, perché significa che ci sono i numeri per fare le riforme, di cui questo paese ha bisogno, riforme che tutti sbandierano, ma che si vedono molto poco e quando si vedono è meglio lasciar perdere (vedere alla voce Legge Biagi, o meglio Legge Maroni intestata ad un morto ammazzato per sfruttare l’onda emotiva per farla approvare).

Purtroppo le riforme che Berlusconi vuole attuare non sono nell’interesse del Paese, ma dei suoi affari personali: difatti, appena incoronato vincitore si è affrettato a dichiarare di voler liberare gli italiani (indovinate quali?) dall’oppressione fiscale e giudiziaria. Insomma si preannunciano tempi duri, contando anche che all’opposizione ci saranno dei partiti che l’opposizione non la sanno fare, o che, forse, non la vogliono fare.

Anche perché la composizione del Parlamento questa volta è abbastanza particolare: l’estrema destra e l’estrema sinistra (Verdi, Rifondazione Comunista, DS non confluiti nel PD e comunisti Italiani) non ci sono, sono rimaste fuori, come sono rimasti fuori i socialisti, come è rimasto fuori De Mita, che aveva fatto di tutto, addirittura cambiato partito, per farsi eleggere. In compenso avremo la moglie di Emilio Fede, la fisioterapista personale di Berlusconi ed il generale Speciale, così potrà continuare a farsi portare le spigole sulle Dolomiti a spese nostre.

Proprio per questa composizione così “centrista” del Parlamento c’è addirittura qualcuno (giornalisti, e chi sennò?) che non esita a parlare di Terza Repubblica. Non è che nella seconda ci fosse tutto questo estremismo, soprattutto a sinistra, ma che ci volete fare? Sono adorabili questi giornalisti che invece di preoccuparsi dell’esito delle votazioni, soprattutto per l’inaspettato successo di un partito xenofobo come la Lega Nord, sono in visibilio e sgomitano a chi fa l’elogio più bello ai vincitori, compresa la Lega che non è poi così brutta come la si dipinge.

Si trovano addirittura ad encomiare la legge che fino a due giorni fa era una porcata, perché alla fin fine ha ridotto il numero di gruppi in Parlamento e questo è un bene… però dimenticano di dirci che tutti i parlamentari non rieletti (e sono veramente tanti) hanno diritto ad una liquidazione proporzionale agli anni passati in parlamento. Credo che dovremmo ipotecare Palazzo Chigi solo per pagare il TFR e la pensione a De Mita.

Per fortuna qualche giornalista che scrive cose serie esiste, peccato che non scriva sui giornali italiani. Il giorno delle elezioni è uscito un bel servizio sul Los Angeles Times, di cui mi permetto di pubblicare un po’ di passi umilmente tradotti da me medesimo. Si prega di notare la differenza con gli encomiasti nostrani.

“Berlusconi guida una lista di candidati che include la sua fisioterapista e un fascista impenitente, come diverse donne del centro-destra che Berlusconi la scorsa settimana ha detto essere sicuramente più carine rispetto alle donne di sinistra. Tra loro c’è una delle formose ballerine che normalmente si distinguono per i vestiti striminziti sulle sue reti televisive.”

“Tra i votanti l’entusiasmo è dolorosamente basso. Gli ascolti TV per le interviste recenti a Berlusconi e Veltroni sono state battuti dalle replica di un poliziesco italiano (Il Commissario Montalbano, NdT)”.

“Così invece la risposta è di rassegnazione, apatia ed impotenza. Gli elettori italiani sentono di non avere una vera scelta e il governo non porterà loro benefici e che, a sua volta, li allontanerà da un ruolo attivo nella democrazia. Una classe dominante marcia con un interesse acquisito nello status quo blocca ogni riforma”

Per chi conoscesse l’inglese e volesse leggere l’articolo completo può farlo su:

http://www.latimes.com/news/nationworld/world/la-fg-italy13apr13,1,902906.story