Europa 7, il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Mediaset

Data di pubblicazione: 
Sunday 01 June 2008
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AntenneTocca al governo decidere sull'istanza di Centro Europa 7 per l'assegnazione delle frequenze tv nazionali analogiche. Lo dice il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso in appello proposto da RTI Spa (Mediaset) contro Centro Europa 7, con il quale si chiedeva l'annullamento della sentenza del Tar del Lazio del settembre 2004.

I giudici di Palazzo Spada ritengono "la persistenza del dovere del Ministero (delle Comunicazioni, ndr) di rideterminarsi motivamente sull'istanza di Centro Europa per l'attribuzione delle frequenze".

Particolare significativo, il Consiglio di Stato si richiama alla sentenza della Corte di Giustizia Ue dello scorso 31 gennaio che aveva stabilito che le norme italiane sulle frequenze non rispettano le direttive comunitarie, non rispettano il principio della libera prestazione dei servizi e non seguono criteri di selezione obiettivi.

Come dire che il sistema italiano limita la concorrenza. E il lungo periodo transitorio di cui ha sinora beneficiato Rete4 era da ritenersi illegittimo. La sentenza Ue riconosceva quindi ad Europa 7 il diritto ad avere le frequenze per trasmettere.

La Suprema magistratura amministrativa ha anche respinto il ricorso di Europa 7 per l'annullamento della sentenza del Tar con la quale era stato dichiarato inammissibile e irricevibile il ricorso dell'emittente relativo all'abilitazione di Retequattro. Di fatto, quindi, Retequattro è legittimata - per il momento - a proseguire l'attività di diffusione televisiva in ambito nazionale.

CONFALONIERI: «NESSUNA OMBRA» - «Europa 7 non ha alcun diritto alle frequenze di Retequattro e non c'è nessuna ombra sulla legittimità delle sue frequenze». È il commento del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri «Il Consiglio di Stato ha detto che bisogna applicare la sentenza comunitaria, ma questa sentenza non dice che Retequattro doveva restituire le frequenze. Al massimo Europa 7 potrebbe aver diritto a un risarcimento».

GENTILONI E MELANDRI - L'ex ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni (Pd), è dell'opinione invece che «la decisione del Consiglio di Stato riconosce finalmente e definitivamente il diritto a Europa 7 di avere le frequenze necessarie a trasmettere. Sarebbe troppo comodo per il governo dire che di frequenze non ce n'è e far pagare a dicembre ai contribuenti un risarcimento miliardario».

Secondo Giovanna Melandri, ministro ombra delle Comunicazioni, «la maggioranza e il governo hanno la possibilità di cominciare a risolvere nei fatti la questione della scarsa pluralità e della libera concorrenza all'interno del sistema radiotelevisivo nazionale».

da www.corriere e www.rainews24.it