Il blocco della discarica di Roncigliano (Albano Laziale)

Data di pubblicazione: 
Saturday 12 December 2009
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Inceneritore Alle ore 05:00 del 9 dicembre i membri del Coordinamento contro l' inceneritore di Albano insieme a cittadini dei Castelli Romani, associazioni per la tutela del territorio e solidali di Roma e Provincia hanno presidiato il cancello d’ingresso principale alla discarica di Roncigliano. Il blocco ha impedito l'accesso ai compattatori per il quotidiano sversamento in discarica dei Rifiuti Solidi Urbani da parte dei comuni autorizzati.

Il presidio è stato necessario dal momento che la voce popolare e dei tecnici competenti che si occupano della vertenza contro la costruzione del “gassificatore”, è rimasta inascoltata dopo due anni di mobilitazioni sul territorio e numerosi incontri con i referenti politico-istituzionali che, ad oggi, hanno imposto il completamento dell’iter autorizzativo riguardante l’ecomostro.

L'obiettivo della mobilitazione è sempre quello di pervenire all'annullamento delle autorizzazioni all'impianto, rimettendo inoltre in discussione il “Piano Rifiuti Marrazzo” connotato da un carattere puramente speculativo a scapito di cittadini e territorio.

Grazie alla pressione esercitata un gruppo di membri del coordinamento è riuscito ad entrare in discarica insieme ad un tecnico della regione per verificarne la gestione, quali rifiuti vengono smaltiti, da quali comuni provengono e, soprattutto, verificare lo stato della cantierizzazione. Sullo stesso sito infatti dovrebbe sorgere un inceneritore di rifiuti e a quanto sembra sono stati scaricati già diversi camion di materiale edile per dare inizio ai lavori di costruzione.

Il sopralluogo, svoltosi a fine mattinata, non si è rivelato affatto soddisfacente. Non è stato infatti permesso ai membri del comitato di poter accedere concretamente al sito per appurare la reale situazione in cui versano sia il futuro cantiere che gli invasi ormai esauriti e sovrastoccati. Ha invece messo in luce le preoccupanti incongruenze tra la documentazione tecnica fornita dalla regione in merito all' impianto e le informazioni fornite dall' Ing. Spadaccini della Pontina Ambiente, proprietaria della discarica e del terreno del cantiere. L' Ingegnere, addirittura, ignorava se il sistema di raffreddamento dell' inceneritore fosse ad acqua oppure ad aria, mostrando la sua totale ignoranza riguardo il progetto da lui firmato.

E' stato poi fissato un incontro tecnico amministrativo per oggi, 10 dicembre 2009 alle ore 14.30 presso la Pisana, alla presenza di alcuni dei firmatari dell'AIA, tra cui il Dott. L. Fegatelli, e dell'Assessore regionale dei rifiuti, Dott. G. Parroncini. Una delegazione tecnica del Coordinamento sottoporrà nuovamente la richiesta di sospensiva cautelare di 90 giorni degli effetti dell'AIA ai referenti sopra citati ed al vice-presidente della regione Esterino Montino, puntando all'annullamento di tutto l' iter autorizzativo che impedirebbe l'imminente avvio del cantiere.

Ribadiamo che la costruzione di quello che è il quarto impianto di incenerimento rifiuti del Lazio, rappresenta un inaccettabile episodio di aggressione al territorio e ai diritti dei cittadini in esso presenti. Inoltre la folle e speculativa strada dell’incenerimento annulla ogni possibilità di affidare a sistemi d’avanguardia e impatto zero la chiusura del ciclo dei rifiuti nel Lazio.

Dagli esiti dell'incontro presso la Regione dipenderanno le modalità ed i connotati delle azioni future messe in atto per il contrasto alla realizzazione dell'impianto.
Noi ribadiamo che non siamo intenzionati a far aggredire i nostri territori dalla speculazione privata appoggiata dalle istituzioni! Fermeremo chi vuole distruggere la salute e il territorio!

 

Coordinamento contro l'inceneritore di Albano
www.noinceneritorealbano.it